sabato 3 novembre 2012

Ah, il potere terapeutico della cucina!

Nella mia isteria da pre-ciclo e pre-tesi e generalmente del mio essere vergine ascendente bilancia, sono soggetta a cambi repentini di umore. C'è un'attività che però mi riporta ad accettabili livelli di tranquillità, la cucina. 
Si tratta di una cosa che ho scoperto di recente, la cuoca creativa in famiglia è mia sorella, io invece ho bisogno di una ricetta da seguire. 
Oggi ho deciso di provare un classico della cucina italiana, il ragù. Che poi, quale ragù? Ogni famiglia lo fa diverso, chi ci aggiunge i pelati, chi solo il concentrato di pomodoro. Insomma, adesso è lì nella pentola di rame che sobbolle. Il colore sembra quello giusto, vedremo come procederà. 
A pranzo il Cracco di famiglia sarà il suo giudizio, poi vi farò sapere. 

Ps. ho tritato sedano-carota-cipolla con il mixer, mi è venuta un po' di acquetta, che sia normale? :)

2 commenti:

  1. Io solitamente lo faccio "bianco" (che comunque mettendoci carota, sedano e cipolla prende sempre un colorito arancio chiaro). NOn aggiungo subito pomodoro.
    Poi lo metto nelle vaschette per freeezer e il pomodoro lo aggiungo solo al momento dell'utilizzo delle varie porzioni.
    Bacioni carissima

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    1. Buona idea! Così il pomodoro non conferisce acidità, giusto? Non è venuto malvagio, ho seguito la ricetta di Giallo Zafferano, usare la pancetta tesa lo ha reso un po' grassetto, però una volta raffreddato ho tolto il possibile, temevo risultasse indigesto!

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