mercoledì 29 agosto 2012

Una pagina per volta

La necessità di procede un passo per volta non è data solo dalla corsa (sì, lo so che sto solo camminando velocemente, ma dire corsa mi esalta!) come indicato ieri, ma anche dall'aver intrapreso mille impegni in una volta sola.
Non sono una madre di famiglia, né una moglie, nemmeno vivo da sola.
Semplicemente, ho quasi 27 anni, vivo ancora a casa e sto cercando di concludere il mio percorso universitario combinandolo con il lavoro a tempo pieno.

Sì, lo so, sono fuoricorso. Terribilmente.

Vi spiego le origini del mio sopravvalutarmi, in modo che capiate che non è un impulso del momento, ma un serio "difetto" da risolvere.
Abito in una località turistica, quindi durante le superiori ho sempre lavorato in estate. Idem durante la laurea triennale, dove nel massimo del mio autolesionismo mi sono ritrovata (anche se per un breve periodo) a lavorare la mattina al call center dell'università, il pomeriggio a seguire le lezioni, e i weekend a lavorare full time a casa, fino a maggio, quando iniziavo a lavorare tutta la settimana e studiare la sera. Mi sono laureata nella sessione autunnale, quindi in corso.
Cinque giorni dopo la laurea mi sono iscritta alla specialistica in un'altra città. A causa delle varie riforme universitarie il mio corso non aveva una specialistica diretta, ma la cosa più fattibile nel mio caso era iscrivermi in un'altra università, ad un corso simile, ma dove secondo il professore di riferimento avrei avuto "due o tre" esami di debito. I suddetti esami sono diventati sei. Nessun problema, imbarchiamoci in questa nuova avventura fuori casa.
Durante la specialistica ho avuto l'occasione di iscrivermi ad un master di un anno e mezzo che mi dava la possibilità di trascorrere un semestre all'estero. Bene, perché non cercare di seguire due corsi contemporaneamente? (sì, avevo dimenticato i sei esami in più).
Nel frattempo, la specialistica si allungava, perché dopotutto le ore in una giornata sono 24.
Terminato con profitto il master, mi si presenta l'occasione di lavorare a tempo pieno. Visto che con le tasse universitarie e il mantenermi all'estero (e nel resto del tempo fuori sede) i miei risparmi avevano iniziato a scendere, e vista la situazione economica, ho preso la palla al balzo.
Ovviamente lavorando 45-48 ore settimanali i tempi per studiare si riducono, e pure la mia forza fisica.
Capita poi l'intoppo. L'esame che non riesco a superare. Maledetto. L'ho tentato cinque volte, fino a passarlo. Questo esame ha una storia piuttosto particolare, che merita un post a parte.
Ora sono in tesi (la terza della mia vita), e cerco di arrancare verso la fine, se non altro per scrivere un lavoro dignitoso, anche se l'obiettivo è quello di non pagare le tasse universitarie ancora una volta.

Eccomi allora, nel giorno libero dal lavoro (piccola particolarità, il lavoro occupa anche tutti i miei weekend da febbraio e ottobre, con somma gioia del moroso a distanza) in biblioteca, a cercare di portare avanti la tesi.

Un passo per volta? Sì, forse dovrei imparare a farlo.

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